La Confusione Di Dio

29 set 2008

La Bandiera della Pace e l'assessore disinformato

di Mao Valpiana

L'assessore comunale di Verona Di Dio non vuole vedere le bandiere della pace in Piazza Brà. Nemmeno se a issarle sono persone al di sopra di ogni sospetto come i padri missionari comboniani, che insieme al Centro Missionario Diocesano hanno preparato la "Carovana della pace", di passaggio a Verona. Per l'assessore quelle sono bandiere sovversive. Certamente è male informato. Forse conviene ricordagli la vera storia di quel vessillo.

La prima bandiera della pace con i colori dell'arcobaleno, in Italia, fu cucita a mano con pezze che c'erano in casa alla vigilia della prima marcia Perugia-Assisi il 24 settembre 1961. Aldo Capitini, filosofo, fondatore del Movimento Nonviolento e ideatore della prima grande marcia pacifista, voleva un simbolo per la pace, ma tutte le altre bandiere significavano già qualcosa. Quella contro la guerra secondo lui doveva avere tutti i colori dell'internazionale dei popoli, tutti i colori del mondo. Fu una bimba che allora aveva 12 anni, Francesca Siciliani, figlia del noto maestro musicale, a cucire quella prima bandiera, ancor oggi conservata a Todi, nella casa di Lanfranco Mencaroni, amico e compagno di Capitini. "Le bandiere hanno il colore dell'arcobaleno, ma il richiamo alla natura ha un significato: l'arcobaleno questa volta lo vogliamo prima della tempesta, non dopo", scrisse quel giorno Gianni Rodari, uno dei trentamila pacifisti in marcia, con un esplicito riferimento al versetto della Genesi in cui Dio suggella la sua alleanza con gli uomini dopo il diluvio universale. Anche Bruno Munari, artista e designer, suggerì a Capitini di usare l'iride per la marcia Perugia-Assisi. Disse che l'archetipo della pace era l'arcobaleno, simbolo insieme di pluralità e di unità.

Aldo Capitini aveva già visto sventolare quella bandiera dai pacifisti stranieri. La vide usata da Bertrand Russell in Inghilterra per la campagna sul disarmo nucleare all'inizio del 1960. L'arcobaleno indicava la pace dopo la tempesta della seconda guerra mondiale e la speranza di un mondo senza armi nucleari. Fu così che la bandiera della pace iniziò a diffondersi in Italia. Fino ad oggi, quando un assessore del Comune di Verona decide di vietarla, inconsapevolmente insultando Capitini, Rodari, Munari, Russell.

Non prova nemmeno un po’ di vergogna il povero assessore Di Dio?

Approfondimenti: http://www.nigrizia.it/

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Pubblicato da Faber alle 17:05  
3 commenti
Emergenza Democratica ha detto...

FORSE SIAMO DA MANICOMIO, MA...

Saremo monotonamente e maniacalmente monotematici, però lo ripetiamo.
Se "CERTE" persone hanno il "POTERE" di fare e disfare quello che vogliono, come vogliono, quando vogliono e dove vogliono (alla faccia di leggi e costituzioni), è soltanto perché hanno "TROPPI SOLDI" e perché altri, che come loro ambiscono ad avere "POTERE" e "TROPPI SOLDI", permettono a questa "GENTAGLIA" di averne sempre di più, per cui si forma un "CORTOCIRCUITO" il quale permette ai primi di mantenere il "POTERE" e di fare altri "SOLDI", ai secondi di fare "SOLDI" e accaparrarsi sempre più "POTERE".
Se non si capisce questa semplice "VERITA'", se non si "LOTTA" unitamente, costantemente e "MANIACALMENTE" contro una simile "GENTAGLIA", cercando di risolvere "PRIORITARIAMENTE" questo problema, non se ne risolverà "MAI" nessun altro.
Ecco perché insistiamo a dire che è inutile perdere ulteriore tempo a parlare di altri problemi: facendo così non se risolverà mai nessuno...

1 ottobre 2008 alle ore 11:16  
Anonimo ha detto...

Di Dio chi?
Vittorio Di Dio?
Assessore all'edilizia pubblica e alle pari opportunità del Comune di Verona?
E' leghista come il suo Sindaco Flavio Tosi?
Abbiamo già capito tutto e non serve nessun commento.
Questi quì, probabilmente come il loro capo Bossi, non hanno fatto oltre la terza media e non conoscono certamente la storia della bandiera della pace.
Così come non conoscono nemmeno quella della bandiera dell'Italia che deridono continuamente.
Questi quì dopo aver inveito per anni contro Berlusconi e averne detto peste e corna, si sono venduti a lui e ne appoggiano ogni infamia.
Eeeee il denaro!?
Cosa fa fare il denaro...
Che si può pretendere da gente così....
E non mi stupisce neppure che gli abitanti di quella Regione, democristiani da sempre, non abbiano saputo trovare gente migliore a cui consegnare la loro fiducia.
Sono fatti così...
E l'ignoranza continua a imperversare.
Come dice Bossi?
Ce l'ho duro!
Ok, anche noi resistiamo e ... teniamo a duro.
Avanti e coraggio.
Un saluto a tutti quelli che leggono.

1 ottobre 2008 alle ore 13:17  
Anonimo ha detto...

ciao anonimo/2, condivido la tua analisi sul grado di scolarità dei leghisti, probabilmente la Gelmini con la sua controriforma mira ad allargare il bacino elettorale di pdl e lega

1 ottobre 2008 alle ore 18:33  

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