Pio bove, va a ramengo!

30 lug 2008



Lo Stato ha trionfato.

"Il consenso prestato dal Governo italiano all'ampliamento dell'insediamento militare americano all'interno dell'Aeroporto Dal Molin è un atto politico, come tale insindacabile dal giudice amministrativo, secondo un tradizionale principio sancito dall'art. 31 del testo unico delle leggi sul Consiglio di Stato". Così la IV Sezione del Consiglio di Stato ha mandato a ramengo (siamo in Veneto) il TAR e la sovranità dei cittadini (art. 1 della Costituzione).

Aspettare almeno il risultato del referendum popolare che si terrà in autunno a Vicenza? Non se ne parla nemmeno: il popolo è un pio bove, un suddito pagatore di tasse, una miniera di voti per una classe politica (sì, ci hanno dato ad intendere che la politica è quella) di cui io, ma è un fatto personale, mi vergogno profondamente, ed è un fastidio quando pigola una lamentela. Dunque, a che serve sapere che cosa ne pensano i vicentini? Si becchino il raddoppio dell’aeroporto militare e siano contenti dei caffè lunghi e degli "spagetti bolognaise" che venderanno agli americani.
Del resto, poteva andare anche peggio. Se a qualcuno in cerca di schei fosse venuto in mente di trasformare la Basilica Palladiana in un inceneritore (pardon, termovalorizzatore) e la Piazza dei Signori in una discarica…
“Non possiamo seguire la piazza,” ammoniscono con furbesca saggezza i politicanti di lungo corso nostrani. Giusto, ma la piazza è l’entità che quei politicanti li mantiene nel lusso e nel privilegio, e almeno le si dia il diritto di contare.

Dopotutto, però, un popolo che in sessant’anni abbondanti non è riuscito a darsi una classe politica degna - e chi ha avuto la sventura di vedere Gasparri alla puntata di Matrix cui io feci l’errore d’intervenire sa che cosa voglio dire – e non ha capito che il padrone è lui, non merita altro. E un popolo che non ha capito che per fare la rivoluzione scrollandosi di dosso questa parassitosi cronica basta un tratto di matita su una scheda elettorale è un popolo che non conosce gli strumenti della democrazia e corre il letizia verso il suicidio.

Alle ultime elezioni il popolo bue è caduto in un tranello di grottesca ingenuità. Ingenuità apparente, perché ha funzionato alla perfezione, il che significa che gli esperti di psicologia delle masse sanno colpire nel segno anche senza troppe raffinatezze. A questo popolo hanno fatto credere che si trattasse di una sorta di referendum tra Berlusconi e Veltroni, una specie di beffardo Giano Bifronte con due facce e un cervello solo, e che non esistesse alcuna alternativa, come se quei due gemelli siamesi fossero stati paracadutati da noi per volere divino. E allora, credendo di non poter scegliere altro che fra Barabba e Barabba, il popolo ha scelto Barabba.
Così ci ritroviamo ancora una volta, e stavolta ben più pesantemente che nel passato recente, nei guai: ambiente in via d’inesorabile devastazione, Costituzione mutilata con un presidente della repubblica che dovrebbe esserne custode ma non lo sa, legalità sbeffeggiata, università al naufragio, giustizia allo sbando, malavita rampante, dignità di tutti noi immolata sull’altare dell’arraffante corruzione.

Il Dal Molin? Una bazzecola che dimenticheremo subito. E poi, non preoccupiamoci: ieri sera c’è stato il triangolare Juve-Inter-Milan. Il calcio sta ricominciando.

Scritto da Stefano Montanari

Pubblicato da Faber alle 20:47  
3 commenti
Anonimo ha detto...

UNA IPOTESI "APPARENTEMENTE ANTIDEMOCRATICA"

La misura è già colma da un pezzo e personalmente non vedo nessuna via democratica alla sua risoluzione.
Non esiste via democratica alla risoluzione di questo bubbone che il venditore di fumo di Arcore ha fatto esplodere in Italia con l'utilizzo delle sue TV, con la compiacenza di tanti cittadini disinformati, di molti uomini politici collusi e di tanti altri accondiscendenti alle lusinghe e corrotti dal denaro posseduto da quest'uomo.
Non esiste via democratica e se vogliamo essere onesti nemmeno quella di una illusoria quanto impossibile "rivoluzione degli oppressi".
L'unica via possibile è quella che veda la più alta carica dello Stato scendere dall'agone per "diseredare" quest'uomo diventato troppo pericoloso per la democrazia italiana.
Al suo fianco dovrebbero schierarsi gli uomini di legge che la legge stimano e che vogliono applicarla con serietà e dignità e che dovrebbero cominciare a fare "piazza pulita" di tutti questi corrotti che siedono in Parlamento e non solo.
I giornalisti onesti che amano la loro professione dovrebbero cominciare ad informare con un minimo di "dignità" sui fatti che accadrebbero accadendo, lasciando da parte tutto ciò che in questi anni il regime mediatico e oscurantista ha imposto e insegnato loro.... dovrebbero cominciare a fare sul serio il loro mestiere informando l'opinione pubblica.
I cittadini come al solito sarebbero comunque spettatori come lo sono stati sino ad ora e accetterebbero in ogni caso questo intervento perchè oramai "usi" ed "abusi" ad ogni sorta di ribaltone si commetta sotto ai loro occhi.
La soluzione potrebbe risultare un "colpo di mano antidemocratico" ma sarebbe invece l'unica cosa "decente" da farsi per salvare l'Italia e il suo popolo.
Purtroppo un capo dello Stato ottuagenario e "assonnato" come Napolitano non potrà mai avere il guizzo necessario per fare ciò, quindi.....
Quindi rassegnamoci a vivere anni bui, di un buio pesto che a confronto l'ipotesi sopra menzionata "apparentemente antidemocratica", farà sorridere.

2 agosto 2008 alle ore 06:14  
Anonimo ha detto...

RIMBORSI ELETTORALI: AI PARTITI 100 MLN NEL 2008, A RATE.

La torta da dividere per i “RIMBORSI ELETTORALI” sono 100.618.876 euro all’anno.
Dal 2002 i partiti hanno diritto a un euro per ogni voto ricevuto, quindi Lega Nord e Italia dei Valori “RADDOPPIANO” gli incassi: la Lega dai 4.491.112 euro del 2006 agli 8.276.910 del 2008 e Italia dei valori da 2.145.212 a 4.329.845.
Ma come, IDV e Lega non erano quelli “BUONI” e “PURI” che si battevano con “COERENZA” contro il finanziamento pubblico ai “PARTITI”?
Ora naturalmente uscirà fuori il solito “IMBECILLE” che farà la difesa d’ufficio del proprio “PARTITO” cosiddetto meno peggio, per affermare che in fondo, che vuoi che siano 4 o 8 “MISERI” milioni rispetto a tutti i “SOLDI” che si fregano gli “ALTRI”? E altre cazzate simili.
Eh già proprio vero, la “COERENZA” vale solo quando i “SOLDI” riguardano gli “ALTRI”, infatti adesso sull’argomento nessuno dice più niente, vero cari “DIRIGENTI” di IDV e Lega?!...

3 agosto 2008 alle ore 09:25  

Speriamo che alla fine prevalga la ragione e la democrazia da ambo le party...

4 agosto 2008 alle ore 16:32  

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