Dalla A (Abruzzo) alla Z (Zero democrazia)

4 nov 2008

Come già sapete, la nostra lista regionale in Abruzzo è stata esclusa per un errore formale (mancavano due autenticazioni di firma dei candidati, poi regolarmente presentate - trattandosi di una semplice dimenticanza - all'atto della convocazione dei delegati di lista). In barba a quanto stabilito dalla legge 108/68, che prevede l'ammissione di "nuovi documenti", pur riscontrando la piena regolarità di quanto consegnatogli in fase di contestazione, i giudici Augusto Pace, Romano Gargarella e Alfonso Grimaldi hanno "ritenuto" che la mancanza di quella specifica documentazione non è "suscettibile di sanatoria in un momento successivo".

Probabilmente il ricorso che in queste ore stanno presentando all'Uffico Centrale Regionale non sarà tenuto in considerazione, e dovremo rivolgerci al TAR. Faremo tutto quanto possibile, ma nel frattempo vorrei comunque ringraziare Claudio Zimarino, Angelo Di Prospero e insieme a loro
tutti/e coloro che in questi giorni hanno corso in lungo e in largo, non hanno dormito, sono stati in mezzo alla gente per raccogliere firme, spiegare il progetto regionale di PBC, adempiere a tutte quelle lunghe e pesanti procedure burocratiche ed amministrative necessarie per la
presentazione delle liste.

Mentre Rossi (presente anche al primo incontro il 6 settembre in Abruzzo a Mosciano S.A., da noi voluto per valutare la possibilità di presentare una lista civica locale) sta scrivendo l'opportuna risposta sul nostro meetup a quanti dal 6 ottobre in poi non hanno fatto altro
che attaccare Zimarino e infangare il lavoro di PBC in Abruzzo, io faccio tesoro della lezione da loro ricevuta, avendo imparato a conoscere chi di sicuro non lavora per il bene comune (e di conseguenza, quindi, non può auspicare future collaborazioni con noi).


Quel che più appare evidente è che pur così "piccolini", siamo fastidiosi al punto da "ritenere" opportuna la nostra assenza. Per le politiche siamo riusciti a presentarci (con mille diffoltà e un sacco di problemi, come ben ricorderanno i vari presentatori delle liste) e ci hanno abbattutto semplicemente non facendoci parlare alla gente, impedendoci di fatto l'accesso ai media. Ora, in Abruzzo, ci colpiscono all'atto di presentazione della lista. Evidentemente pensano di fermarci.

C'è chi ha pagato (e sta pagando) già da mesi l'impegno per il bene comune con ripercussioni (anche drammatiche) sul lavoro o nella ricerca, chi ogni tanto riceve qualche minaccia, chi si è improvvisamente visto girare le spalle da amici, chi viene citato in giudizio per milioni di euro... Ma siamo qui, ancora più convinti che sia necessario lavorare per noi, per i nostri territori, per il nostro Paese (che ne ha tanto bisgno!), per questo Pianeta sulla rotta del collasso.

Non ci arrendiamo quindi, anzi...lanciamo un appello a tutte le persone veramente libere e consapevoli ad impegnarsi per il bene comune. E per l'analfabetismo dilagante...noi rispondiamo con un linguaggio diverso: partecipazione e democrazia!


Monia

Pubblicato da Monia alle 13:49  
3 commenti
Anonimo ha detto...

ascoltate è inutile girarci intorno tirate fuori un leader! io non so da dove iniziare, faccio un altro lavoro, non c'è un leader! Montanari è un grande uomo e scienziato ma non è accattivante nell'esprimersi, lo stesso per Rossi...ci vuole uno alla Grillo

5 novembre 2008 alle ore 21:28  
Pio Rapagnà ha detto...

Per quanto riguarda quelli di noi che hanno creduto in buona fede nella possibilità e necessità di presentare in Abruzzo una Lista Civica Regionale, e che nella iniziativa quì in Abruzzo ci hanno messo la faccia, il nome e la responsabilità nei confronti dei soggetti, associazioni e persone e Cittadini che rappresentano, mi pare che, vedendo lo svolgersi dei fatti e degli atti con una certa "distanza" dalle troppe ideologie ancora predominanti anche in coloro che affermano di volere lavorare per "Liste civiche" e non per "il partito", in questa circostanza particolare, e per noi abruzzesi "fondamentale, unica e irrepetibile" come occasione straordinaria, tutti i vari "rappresentanti" di Per il Bene Comune, che abbiamo incontrato, ascoltato e visto nelle varie occasioni e riunioni "comuni", non ci hanno fatto una bella figura, indipendentemente dagli scopi eventualmente "diversi" che essi intendessero raggiungere quì nella nostra Regione.
Personalmente non sono parte in causa del "dibattito ideologico", in quanto, insieme ad altri amici, siamo stati invitati a partecipare alla formazione di una Lista Civica Regionale, evidentemente da fare tutti insieme ed unitariamente. Tale invito, è normale che non sarebbe arrivato, e noi non avremmo certo partecipato agli incontri, se noi stessi, già in precedenza, non avessimo annunciato e deciso di formare e presentare in Abruzzo una Lista Civica Regionale, per noi caratterizzata quale "civica, laica, referendaria ed ecologista" e, tra l'altro, essendo promossa dai Movimenti "Città per Vivere", Movimento degli Inquilini Assegnatari e dal Comitato promotore dei referendum abrogativi regionali sui costi della politica, non poteva essere che una "lista autonoma" da tutti i partiti, anche se, rendendoci conto delle circostanze di fatto, abbiamo pensato che una simile lista avrebbe certamente avuto il successo necessario se ci fosse stato l'appoggio "diretto" sia di Beppe Grillo e sia di Per il Bene Comune, che invece non c'è stato, con tutti i dubbi e gli interrogativi "postumi" del caso.
Siccome io stesso ed il Dott. Walter Palumbo siamo stati citati e tirati impropriamente in ballo da alcuni esponenti di Per il Bene Comune, ci tengo a precisare che per quanto mi riguarda nessuno è titolato ed autorizzato a tirarci dentro ad un dibattito che, evidentemente e chiaramente, non ci riguarda oggi e non ci riguarderà per il futuro e ne vogliamo restare completamente fuori in quanto inusuale ed ingiustificato nel metodo e nel merito.
Sono certo che anche il Dott. Palumbo, se lo riterrà opportuno, avrà modo, se ne avrà l'opportunità, di precisare e chiarire la sua posizione in merito.
Con questo, passo e chiudo.
Pio Rapagnà - ex Parlamentare abruzzese

6 novembre 2008 alle ore 20:53  
Anonimo ha detto...

vero, significa che diamo fastidio. Pensate quanto si faranno rodere iò fegato fra qualche tempo!

Emanuele

6 novembre 2008 alle ore 23:43  

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