La Raccolta "porta a porta"

24 feb 2008













Il "porta a porta", ovvero la raccolta domiciliare dei materiali, non è un costo, è un investimento. Allora si può parlare di Gestione.è il solo sistema in grado di ripagare i suoi costi senza farli ricadere genericamente sulla collettività, quindi il sistema largamente più EFFICACE per ridurre la quota destinata a smaltimento. Un dato (sbalorditivo) su tutti: a Mercato San Severino (SA), in piena "emergenza rifiuti" perenne a causa del commissariamento, mentre tutto intorno a loro era un disastro sociale, economico, sanitario e ambientale, il Comune otteneva il 55% di raccolta differenziata e una incoraggiante stabilizzazione degli scarti complessivi. La tariffa che i cittadini e le aziende pagano per il servizio, una volta stabilizzata può avere incrementi legati al costo della vita, la tassa a metro quadro oltre ad essere iniqua può raddoppiare da un anno all'altro. Il "porta a porta" è innanzitutto crescita culturale e di equità sociale, in quanto capace di creare legami fra le persone. Responsabilizza. Favorisce il controllo del territorio, la riqualificazione lavorativa degli addetti e, aspetto non indifferente, rende più appetibile un luogo sotto l'aspetto turistico. Il suo valore va ben oltre quello meramente economico, la differenza non la fanno 5 euro in più o in meno per il primo anno da quando lo si introduce, ma la qualità della vita nel suo insieme. Tramite il porta a porta possiamo prevenire problematiche sanitarie drammatiche che sono sotto gli occhi di tutti, anche se le soluzioni che i media divulgano sono le stesse che causano i disastri. Una discarica senza frazione organica di rifiuti urbani è di fatto innocua, altro discorso sono i rifiuti speciali e industriali, per i quali la gestione influenza impatti e costi. Senza soffermarsi sulla crisi campana, basta guardare al Consorzio Gaia indebitato di 180 milioni di euro, per notare quanto cattive scelte politiche e mancanza di controlli possano provocare, sui "rifiuti". Basta stare 10 minuti a Malagrotta... Non esiste una ragione valida per perseverare con gli sprechi innanzitutto immorali, della nostra società. Abbiamo tutte le conoscenza per gestire e prevenire gli sprechi. Basta la volontà politica di agire. La gestione degli scarti alimentari è il sistema più veloce e più economico per pianificare una RD di qualità, capace di centrare gli obiettivi. Il Comune di Roma informa che a Colli Aniene in un mese si è giunti al 63% di raccolta differenziata. Conferma quanto Novara, Asti, Treviso, Capannori, Colorno dimostrano da anni e noi "rifiutologi" cerchiamo di far comprendere a tutti:la RACCOLTA DIFFERENZIATA fatta bene CONVIENE. A tutti. IL SITO DELLA RETE REGIONALE RIFIUTI ZERO DEL LAZIO (chi ha permesso "educando" e spronando gli amministratori, di far giungere in Regione Lazio, queste "modalità" di gestione). Anche io ne faccio parte: http://www.rrrlazio.it/ricchissimo di informazioni sui "rifiuti". C'è anche il Convegno che ho pianificato e tenuto insieme al Dott. Montanari in Regione il 9 febbraio 2007 a seconda delle caratteristiche geografiche delle abitudini delle persone nei luoghi, e della produzione di rifiuti (ci si basa sui dati certificati dall'osservatorio provinciale) c'è una fase di studio non-aggirabile, per proporre i piani alternativi. (La Provincia di Roma propone un sistema agevolato) Come ha spiegato perfettamente il Comune di Colorno (PR), comunicando i dati del I anno di RD(60%): "non abbiamo avviato il porta a porta per risparmi nell'immediato, ma per contenere gli aumenti inevitabili del costo di smaltimento che avverranno a breve termine".Stabilizzata la situazione col porta a porta, la tariffa può avere incrementi legati al costo della vita, come gli affitti delle case. Separati col porta a porta vetro metalli cartacartone e plastica più la frazione organica (che da sola rappresenta il 30% del totale) si va ad ottimizzare tanti altri fattori di RIDUZIONE DEGLI SPRECHI, il primo e importante è l'acqua; indirettamente, tutte le risorse racchiuse all'interno di oggetti e cibi. L'idea di fondo: far collaborare strettamente Attività produttive., Ambiente, Gestione degli scarti, Agricoltura, con tutti gli assessorati competenti della Pubblica Aamministrazione di Provincia e Comune. Le risorse di ognuno, come finanza e mezzi, possono concorrere a fare la differenza, rendendo più agevole uno sforzo considerevole soltanto nell'avvio. Quando la raccolta differenziata diventa una abitudine non servono più grandi incentivi o richiami morali: serve solo una corretta organizzazione.

Roberto Pirani

Pubblicato da Faber alle 15:17  
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