Pensare al futuro...
24 apr 2008
Ecco alcune riflessioni e questioni aperte.
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Che fare? Continuare con più forza!
Sulle ragioni del nostro deludente risultato, i grafici del Centro d’Ascolto televisivo (mentre sui giornali è andata addirittura peggio poiché ci hanno letteralmente ignorato), sono più efficaci di tanti discorsi e ci aiutano a capire che, alla faccia della sbandierata democrazia e della Par Condicio: il 75% degli elettori non sapeva nemmeno che esistessimo, mentre sul restante 25% è calata la Veltrusconata del voto utile.
L’ 1% era irraggiungibile, anche perché noi, a differenza dei partiti in lizza, abbiamo deciso di uscire dal non voto solo sessanta giorni prima (9 febbraio: cola-zione di lavoro con Beha, Chiesa e Veltri, telefonata a Grillo, pochi giorni di surplace, poi giù a rotta di collo per rispettare date e saltare ostacoli istituzionali) e non avevamo strutture né gruppi diri-genti locali di riferimento. Tra noi c’è molta delusione perché lo 0,33% è un quarto di quanto i più pessimisti si aspettavano; ma sono 120 mila persone “portatrici sane” distribuite su tutto il territorio nazionale.
Spetta anche a noi, che abbiamo costruito la lista civica nazionale PER IL BENE COMUNE, il compito di non disperderle; per farlo possiamo contare sulla disponibilità e sull’impegno delle decine e decine di belle persone che abbiamo conosciuto durante la breve esperienza di questa campagna elettorale.
Il contesto ed i risultati elettorali
- Il PD: ha usato la “bomba nucleare” del voto utile contro Berlusconi prosciugando tutti (tranne Di Pietro); ha riempito città e stazioni di migliaia di poster 6x3, a 2.200 € l’uno; le tv (Rai, Fininvest-?!-, la7, SKY, ecc.); ha inglobato i voti radicali (stimati attorno all’1%); ha spostato Di Pietro da De Magistris a D’Alema e nonostante avesse sostenuto (Bettini e Franceschini) che il 35% era il mini-mo da raggiungere per non dichiarare fallito il progetto…., pur prostrato ai poteri forti e con tutto quello che ha combinato, ha fatto solo il 33,17%.
In verità il PD ed i suoi azionisti di riferimento, hanno sempre saputo dai loro costosi sondaggi che senza la cosiddetta sinistra e senza i socialisti, la partita era già persa, tanto che dove volevano vin-cere (comuni, province e regioni), non si sono presentati solo con Di Pietro; a Roma, hanno fatto di tutto per ottenere anche l’appoggio di Bordon (impegnandosi a dargli un assessorato) che insieme all’Unione dei Consumatori, si era candidato a Sindaco, contro Rutelli.
- Di Pietro ha speso moltissimo ma è quello che ha raccolto di più, grazie all’appoggio di persone che erano fin lì credibili come Travaglio e Casaleggio (che pare si siano convertite sulla via della TAV, delle grandi opere e degli inceneritori) ma grazie soprattutto alla martellante campagna Vel-trusconiana sul voto utile di cui è stato il principale beneficiario; presentandosi come la possibilità di non votare PD ma di fare comunque “mucchio” contro la vittoria di Berlusconi (così come la Le-ga, sull’altro versante geografico, ha beneficiato del non voto a Berlusconi, ma utile ad impedire la vittoria del centrosinistra). Ha fatto il 4,37%.
- La Sinistra Arcobaleno, nelle sue 4 componenti partitiche strutturate su tutto il territorio nazionale e che disponevano di oltre cento parlamentari, ecc., ecc…, ha speso cifre folli, ma si è fermata al 3%. Un disastro pienamente meritato (basti pensare che persino in campagna elettorale si straccia-vano le vesti nel dire di essere stati i più fedeli ai DS, arrivando persino a dire che gli inceneritori andavano fatti…ma con garbo (ci mettiamo sopra un bel cashmirino?); tra loro ed il PD sembrava la canzone di Jannacci: “Vengo anch’io?”, “No, tu no!”, e non gli è nemmeno balenata l’idea di ri-cambiare la cortesia, nei comuni, province e regioni…chissà perché !?!.
- I Socialisti sono un pezzo importante della storia del paese, hanno una organizzazione territoriale, una decina di parlamentari, centinaia di sindaci, assessori, consiglieri (per non dire di presidenti e consigli d’amministrazione di Aziende), hanno speso una valanga di €, ma sono anch’essi sotto l’1%: 0,97% .
- Ferrando e Turigliatto, nonostante abbiano lavorato molto e abbiano avuto molta più visibilità di noi, potendo inoltre contare su una struttura di persone militanti, già organizzate come minoranza autonoma, dentro Rifondazione, hanno fatto lo 0,57% e lo 0,46%.
- L’Unione dei Consumatori metteva in campo centinaia di migliaia di soci sostenitori (dal Codacons a SOS utenti, dalla VAS ad Adusbef, a Noi Consumatori, ecc.), con l’aiuto di un cavallo di Troia ci ha sfilato diversi candidati assicurando loro di avere il 5% e quindi di eleggerli, ha fatto il 0,25%.
- Oltre alla citata Lega Nord, risultati molto buoni (a fronte del Veltrusconiano voto utile, a reti uni-ficate continue) li hanno ottenuti l’Unione di Centro di Casini, 5,60% e la Destra di Storace, 2,43%.
Le alleanze? Con movimenti, liste locali e gruppi, ma non con gli attuali partiti !
Non è un mistero che prima di deciderci a promuovere la lista civica nazionale abbiamo incontrato la Sinistra Critica, ma a quanti non lo sanno è doveroso chiarire che non fu possibile fare un unico contenitore perché la parola Patria era da loro ritenuta “di destra”; l’imprenditore, anche se rispetta i diritti dei dipendenti, paga le tasse e fa tutto il possibile per non inquinare, è comunque un “avversario di classe”; mentre il tema immigrazione e rispetto regole per accoglienza ed integrazione, fu subito chiaro che “non aiutava” .
Anche sull’ipotesi di salvaguardare le rispettive autonomie, vista la forte differenza strategica, ma capitalizzando la coerenza sui temi della guerra e del rispetto degli impegni programmatici dell’Unione, attraverso la presentazione dei due diversi simboli (Movimento Politico dei Cittadini e Sinistra Critica) dentro lo stesso logo elettorale, non trovò una positiva risposta.
La lista civica Per il Bene Comune era stata originariamente pensata come incontro tra la Lista Civica Nazionale e il Movimento Politico dei Cittadini.
Solo dopo il 9 febbraio abbiamo dovuto constatare che la LISTA CIVICA NAZIONALE, nelle settimane preparatorie della crisi di Governo era stata svuotata da una ben orchestrata operazione politico organizzativa.
Alagna e Pardi, entrati nell’Italia dei Valori immobiliari (lo stesso Travaglio ha invitato a votarla), mentre Baccile e Della Bella che, delegati dalla Lista Civica Nazionale dovevano gestire tutta la parte organizzativa, insieme al Movimento Politico dei Cittadini, erano invece già in contatto con l’Unione Consumatori.
Elio Veltri, ha cercato di fare un ultimo appello ma ha dovuto prendere atto del collasso organizzativo e politico dell' associazione, e solo per questa ragione non si è candidato a premier con noi, pur manifestandoci pubblicamente il proprio sostegno e mettendoci in contatto con alcune belle persone come Palamara, Marini e Villani.
La disponibilità di Montanari a stare capolista in Emlia-Romagna e la
valenza ambientale del programma elettorale portarono, in pochi giorni alla decisione di candidare Montanari a premier, anche per alleggerire l’immagine “comunista” di Rossi.
Dopo aver “miracolosamente” presentato le liste elettorali (di cui hanno fatto parte esponenti del Movimento Politico dei Cittadini, dei Giovani in Politica, del Partito Umanista del Piemonte, del Movimento Non violento, Femminista e Ambientalista, di vari Meetup di area Grillo; rappresentanti di liste civiche locali e persone in contatto con il blog di Montanari), altre associazioni (come il Fronte verde ed Emergen-za Democratica) e singole personalità ci hanno manifestato il rammarico di aver appreso in ritardo della nostra lista e del programma.
Il dato elettorale spazia dall’8,7% (dato Camera di San Giuliano di Puglia, Molise; mentre Venaus, comune della Val di Susa, fa l’8,3 al Senato) allo 0 della Sicilia 2, dove ci hanno illegittimamente annullato la lista.
Detto dell’ostracismo decretatoci dai media, di proprietà dei gruppi finanziari che arraffano il denaro pubblico, e del ruolo devastante dell’idea forza del “voto utile”, vanno considerate le scarse risorse (di cui eravamo consapevoli), la “non uniforme” copertura degli spazi riservati alle affissioni elettorali (nonostante l’abnegazione di alcuni, abbiamo “bucato” intere regioni, Province e Città e sono rimasti migliaia di manifesti), l’impossibilità economico-organizzativa di fare il porta a porta.
Sul piano strettamente politico, sul tema della salute e dell’ambiente eravamo la lista più coerente e chiara nell’analisi e nelle proposte, mentre su quelli dell’occupazione e dei redditi delle famiglie, nonché quello della sicurezza (che i sondaggi hanno dato come “i più sentiti” dagli elettori), non siamo riusciti a caratterizzarci.
Nel dopo voto dobbiamo considerare che, tranne una auspicata rottura tra Lega e Berlusconi-Fini, che rimetterebbe in gioco il Centro di Casini, avremo altri 5 anni di Governo della grande finanza e di enormi disagi per la grande parte dei cittadini, con la cosiddetta sinistra che, pur restando complice delle amministrazioni “PD”, non farà che parlare di “ri-rifondare” e “correggere gli errori degli ultimi anni”, “riavvicinandosi “ ai problemi del popolo.
Guai a noi se, pur stimando le persone che dentro i partiti “a sinistra”, “al centro” o “a destra” credono di aiutare gli italiani ed in particolare le fasce socialmente più deboli, accedessimo all’idea di riunire i piccoli partiti o allearci con “la sinistra”; la nostra analisi ed il nostro progetto escono confermati sia dalle modalità con cui si è svolta (o meglio, non si è svolta) questa campagna elettorale, che ha confermato il ruolo della malavita organizzata, del potere della grande finanza e della degenerazione dei partiti, sia (in questo contesto) dal voto “di protesta”.
Noi ci siamo presentati fuori e contro…per liberare le migliori energie del paese e garantire una vita dignitosa agli italiani, questo resta il nostro progetto; possiamo dialogare con chiunque voglia ragionare e discutere di questo, praticando scelte che vadano “contro le tre piaghe”, ma di alleanze si potrà parlare quando qualche partito sarà davvero cambiato, ed i primi segnali sono tutti in chiave di un trasformismo di facciata, parolaio.
PER IL BENE COMUNE, al momento della presentazione delle liste poteva contare sulla forza propulsiva di alcune decine di persone “riferimento”; ora invece (pur dovendo mettere all’OdG una attenta ricognizione-censimento) queste sono teoricamente moltiplicabili per 10.
Ma cosa vogliamo farne?
Un autonomo soggetto di iniziativa e di confronto politico, alleato con Umanisti, Partito dei Giovani, Repubblica dei Cittadini, ecc. o una lista elettorale che emerge quando ci sono le elezioni e si allea con tutti quelli che, al momento, ci stanno?
Questa scelta è dirimente sia per definire le regole di vita democratica interna, che per darci un minimo di riferimenti regionali e provinciali o per affrontare correttamente il problema finanziario. Bisognerà partire sciogliendo questo nodo.
Un autonomo soggetto di iniziativa e di confronto politico, alleato con Umanisti, Partito dei Giovani, Repubblica dei Cittadini, ecc. Anche noi del FRONTE VERDE siamo disponibili in tal senso... il 21 e il 22 giugno ci trasformeremo in Movimento politico... a presto!
realizziamo un "Polo" contro tutti gli altri partiti e per il bene comune :)
Secondo me sarebbe bene se fosse organizzata su due livelli, uno nazionale ed uno regionale; in modo da privilegiare la semplicità, la rapidità e l'efficacia di funzionamento. del movimento
direi di non sotto valutare anche l'idea di creare una rivista mensile del movimento scaricabile gratuitamente dal sito in formato pdf
Poche proposte m ma buone
Legge 9 gennaio 1989, n. 13
"Disposizioni per favorire il superamento e l'eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati." Sono anni che questa legge non viene finanziata tutta o in parte e parecchie persone vivono con il disagio di avere le barriere architettoniche in casa propria
perche non fare una battaglia per il finanziamento di questa legge
Legge 12 marzo 1999, n. 68
"Norme per il diritto al lavoro dei disabili questa legge al mio parere e un buon punto di partenza ma che soprattutto in alcune parte di italia non e applicata per intero e i vari governi ,istituzioni se ne fregano perche non fare un organo di controllo pere verificare l?attuazione di questa legge non solo per quando riguarda i posti ma nel suo essere generale percorsi strutture adatte ecc
Riforme delle Prestazioni Economiche per " Invalidi civili " (pensioni) e delle Indennità di Accompagno. Tali interventi riguarderanno : adeguamenti degli importi; non devono essere tassati e secondo me dovrebbe essere un'unica voce no pensione d?invalidita o accompagnamento ad esempio assegno di integrazione sociale per molti disabili soprattutto quelli con patologia gravi e l?unica fonde di di reddita ,
-definizione dei bisogni e superamento di ogni forma di squilibrio - sperequazione fra disabili, quale causa di situazioni discriminatorie interne ad una medesima condizione umana.
I maggiori aggravi di spesa verranno sostenuti da una quota recuperata dalla evasione fiscale;
Cultura e mass media: maggiore attenzione verso una divulgazione corretta delle tematiche inerenti il concetto di diversità sociale. In tali ambiti proporre profili appropriati circa le disabilità
Fare del Bene Comune una lista che "esiste" solo in corrispondenza delle elezioni? Per poi diventare come i "Verdi?"
GIAMMAI!
La democrazia non si fa solo con i partiti. Possiamo essere il primo vero esempio di democrazia dal basso: le nostre idee non possono non essere condivise da tutte le persone di sani principi e di buon senso (e scusate se sono kantiano!). Possiamo agire come gruppo di pressione. Possiamo avere iniziative a livello locale. Possiamo entrare nella politica locale con liste civiche. Possiamo creare gruppi di dialogo per cercare di far penetrare il BUON SENSO nelle amministrazioni locali! Possiamo fare VERA informazione! Possiamo svegliare le coscienze!
Possiamo fare migliaia di cose...
ci serve solo organizzazione e numero. Organizzazione a livello nazionale e locale. Numero per pesare.
Beppe Grillo è riuscito a mobilitare centinaia di migliaia di persone, e la sua specialità è "demolire" (e serve anche questo).
Noi non ci proponiamo di demolire, bensì di costruire, che è molto più difficile ma anche molto più avvincente! E tira dalla nostra parte i non nichilisti... Noi e lui siamo come le due facce della stessa medaglia... come le due parti del simbolo del Tao. Le idee sono le stesse, cambia lo spirito! Ci seguiranno in molti, in molti.
ITALIANI!!!
Buon 25 Aprile! Va sottolineato...
il Movimento secondo me nel tempo dovrebbe divenire un partito di nuova impostazione, che raccolga le sinergie dei movimenti, attraverso le piattaforme sccumunate, per far questo bisogna ritrovarsi, confrontarsi, fare una convegno o congresso verso l'estate, poi vanno ricercate anche identita' all'indietro, penso imprescindibili da quello che era in origine la Sinistra, come si e' definita e formata, e da trasformarsi oggi, parallela a quelle che sono le frazionate diversita' lavorative, di precariato, tenendo il filo dell'ambiente come legame fondante
Io ci sto. Tante volte ho sperato che arrivasse chi opera "per bene comune". Ora c'è e non può andare disperso. Forza.
lara
Avrei molto piacere di sapere cosa pensi Rossi attorno a questo dibattito, e' molto importante la sua visibilita' a mio giudizio, il suo ragionare, proprio per la sua provenienza ed il percorso importante che ha realizzato. Ho ricevuto una bellissima risposta da Chiesa--Ribadisco che oggi era per tutti,importante, per me sul sito PiBC donne, giovani, anziani, ricordare il 25 aprile sul sito, perche' chi ha lottato e prodotto poi una Costituzione elevata va tenuto a mente e cuore.
Quale Liberazione il 25 Aprile?
25 aprile festa della liberazione, quale liberazione? Dopo 63 anni possiamo commemorare solo quella storica della lotta partigiana che ha sconfitto il fascismo di guerra alleato alle SS di Hitler, il regime di violenza delle leggi razziali e delle stragi nei lager; ma dal fascismo latente, sottocutaneo, del nostro tempo, diffuso dal Nord al Sud chi ci libererà?
Un fascismo intimo, di pensieri e di idee che oggi, più che mai, è presente in una larga parte del popolo italiano. E che mi atterrisce.
Se è vero che l'ultimo responso elettorale ha evidenziato un Paese spostato fortemente a destra, e ha consegnato il governo nelle mani di un manipolo di politicanti dediti solo ad interessi personali e di casta, organici e spesso collusi con le mafie, preoccupati di difendere con piglio razzistico gli spazi di falsa democrazia accessibili solo a cittadini involuti, imbastarditi dal timore di perdere i propri privilegi economici e la propria identità culturale...
Se è vero che i boss di questo nefasto manipolo sono ancora, e più che mai, personaggi che rispondono ai nomi di Berlusconi e Bossi, che dovrebbero essere solo sinonimo di guai e arretratezza, e che vengono considerati niente più che “macchiette”, anche se perniciose, dalla stampa internazionale...
Se è vero che il primo e più potente, altro non è che una specie di puffo grottesco, straricco, arrogante e irresponsabile, impunito e intrinseco con interessi deprecabili, che malgrado 5 anni di governo disastroso, è ricordato prevalentemente per una politica ad personam e per le gaffes sul palcoscenico del mondo , ma che incarna il mito del selfmademan, di un individuo dotato di grande spregiudicatezza con cui persegue il successo ad ogni costo, disposto a qualsiasi alleanza e che ha conquistato sempre più potere grazie al controllo dei media, delle tv e dei giornali, in barba ad ogni più elementare criterio di conflitto d'interessi...
Se è vero che questo Creso sempre in auge, gonfio di un'ego smisurata, incredibilmente, più si produce in becere manifestazioni di offese agli avversari, in battute ridanciane e in puerili show psicoisterici, più viene ammirato e osannato da una moltitudine di individui acritici, individualisti e arrivisti che vedono in lui l'esempio da seguire in quanto provvisti della medesima filosofia di pensiero o di una costante frustrazione per l'insoddisfazione della propria vita...
Se è vero che il compagno di merende, oggi determinante nel nuovo governo, è quel Bossi, rozzo e razzista, fautore di una compagine politica fondata sul concetto di secessione, che ricalca nel mito del “celodurismo”e nei suoi simboli scenografici, quali le camice verdi e le guardie padane, quelli tipici della retorica mussoliniana, e che la sua Lega, invece di scomparire per raggiunti limiti d'idiozia come era parso qualche anno fa, ha oggi raggiunto quote inimmaginabili rastrellando anche un voto di protesta da sinistra, suicida e masochista, da elementi confusi e rassegnati dalla mancanza di rappresentanza efficace e coerente da parte delle organizzazioni più presenti del sindacato e della sinistra storica...
Se è vero che il dibattito da sempre presente all'interno della galassia della Sinistra ha finora prodotto solo un grande partito fautore di un nuovo Compromesso Storico, e la defenestrazione dal Parlamento, con ricacciata obbligatoria nel territorio, delle formazioni più “estremiste o radicali", inguaribilmente soggette a scontri intestini per questioni di visibilità...
Se è vero che con l'apporto della filosofia leghista nell'ambito delle rivendicazioni dei lavoratori torneranno con buona probabilità ad affacciarsi proposte tipo le “gabbie salariali” d'antica memoria...
Se è vero che da questo connubio a destra, sancito dal voto di una larga parte di popolazione rimbambita e appiattita su tematiche superficiali di difese egoistiche, di abbarbicamento a valori morali e sistemi sociali vecchi e sorpassati ma dominati dall'etica sempre più imperante della Chiesa e dai dettami invadenti del Vaticano, non potrà che venire un nuovo vigoroso arretramento socio-culturale dell'Italia, in netta controtendenza con quanto avviene negli altri paesi dell'Europa avanzata, compresa quella Spagna di Zapatero che pure ha sofferto di un lungo periodo buio con il franchismo...
Se è vero che anche il breve periodo della coalizione fumosa del centrosinistra ha dato preoccupanti segni di subalternità ai disegni restauratori e conservatori di un potere cattolico integralista, che utilizza come alibi lo “scontro di civiltà” con il bieco integralismo musulmano e che nel prossimo futuro l'apporto della filosofia xenofoba leghista sarà tutt'altro che marginale...
Se è vero che nel Parlamento continueranno a sedere persone condannate e tutt'altro che limpide e che al Senato ha potuto approdare quel Cuffaro dimissionato da Presidente delle Regione Siciliana per evidenti meriti di mafia...
Se è vero che i temi della partecipazione militare ai disegni imperialisti degli USA troveranno nuova linfa e che l'opposizione dei comitati civici ai tentativi di ampliare le basi militari nel nostro Paese si scontrerà, inevitabilmente, con repressioni feroci del tipo G8 di Genova...
Se è vero che l'impegno della lotta alle mafie non è neppure stato menzionato durante la campagna elettorale e l'unico accenno all'argomento è stato motivato dall'alta considerazione espressa dal pluricondannato Dell'Utri nei confronti di quel Mangano,l famoso stalliere di Arcore che eroicamente ha tenuto la bocca chiusa sotto interrogatorio...
Se è vero che nei programmi del nuovo governo c'è anche più di un pensiero al nucleare, con non si sa quale attenzione per lo sviluppo delle energie rinnovabili, eolico e solare, in un territorio che per la ricchezza di sole ci viene invidiato da parte delle località nordiche dove, paradossalmente, ha grande sviluppo il fotovoltaico...
Se è vero che per quanto riguarda l'emergenza rifiuti il partito trasversale interessato al business dell'incenerimento avrà sempre più campo libero per incrementare un sistema che contraddice la raccolta differenziata e il riuso, che è ormai ripudiato dall'Europa più evoluta e che con tutto il suo carico di pericolosità e inquinamento favorisce la distruzione dell'ambiente e il processo di riscaldamento del clima insidiando minacciosamente la vita sostenibile del pianeta...
Se è vero infine che a fronte di tutto questo panorama inquietante che ho cercato di descrivere, sicuramente dimenticando qualche aspetto, la reazione del popolo italiano sarà quella d'indignarsi per l' esclusione dei partecipanti da qualche demenziale reality, di scandalizzarsi per la vittoria del festival di Sanremo di un cantante non gradito, o anche di scatenare una guerriglia urbana per un rigore non dato alla propria squadra del cuore, ebbene se tutto questo si avvererà la mia conclusione tragica non può che essere: La Liberazione deve ancora avvenire e Non ci sono molte speranze per questo Paese.
Dopo aver scritto queste righe amare, ho ricevuto una notizia ancora più amara: a Palermo un giovane antifascista impegnato la notte del 23 ad affiggere manifesti d'informazione della manifestazione in programma in città il 25 Aprile è stato aggredito e brutalmente percosso da una squadraccia di giovani fascisti picchiatori, tanto che ha dovuto essere medicato in ospedale.
Sembra una notizia di quarant'anni fa, nel periodo caldo del 68, quando studenti, compagni, militanti del Movimento dovevano frequentemente difendersi da aggressioni di fascisti picchiatori nonché vigliacchi, perché sceglievano sempre vittime sole e isolate. E se questo accade anche oggi è un segnale inquietante di come il clima politico generale possa stimolare questi comportamenti di violenza squallida fidando in una probabile copertura ed impunità.
Allora di fronte a questo non posso esimermi dall'affermare che la capacità di opposizione al marcio che avanza non verrà mai meno al sottoscritto e a tutti quei sinceri democratici, che seppur esigua minoranza non possono abdicare al bisogno intrinseco della propria coscienza di lottare per una vita pulita e per ideali di pace e libertà dallo sfruttamento, dalla corruzione e da ogni tipo di sopraffazione.
hai esposto con veemenza delle considerazioni e posizioni che penso siano interiorizzate e condivise da tutti NOI.Se le idee di coloro che poi hanno stilato la Costituzione sono state tradite, questo significa allora che ancora di piu' essi sono il sostrato su cui trarre forza per impegnarsi su nuovi fronti.Anche per questo e' necessario ricordare il 25 aprile 1945, del resto Grillo lo ha esplicitamente e piu' volte ribadito.Impegnarsi, rinnovare, proporre, provare a cambiare.
io penso che dovremmo fare le seguenti cose:
1- strutturarci non come una lista ma come un PARTITO (non sono i partiti a fare schifo ma sono le persone che lo compongono) a livello nazionale e regionale più organizzato e più facilmente riconoscibile(metto in discussione anche il simbolo)
2- darci un manifesto etico conciso ed esaustivo, come la costituzione italiana, discusso nella rete e approvato dal partito.
3- eleborare un programma che presenti proposte di legge scritte dai migliori esperti di ciascun ambito (per esempio laicità UAAR, raccolta differenziata Pallante...)i quali dichiarano di rispettare gli ideali espressi nel manifesto etico.
4- raccogliere fondi attraverso tessere di partito o donazioni.
Le piccole liste sono percepite come fragili e difficilmenbte salgono oltre il milione di voti. Se si vuole avere peso politico, è necessario presentarsi come una forza solida, ben distribuita e radicata nel territorio. A tal fine sono necessari:
Una rete estesa di relazioni, nazionale, con iscritti, sezioni, rappresentanti di sezione.
Un giornale, con le notizie del giorno. Il blog non basta.
Attivisti che si rendano utili alle persone: assistenza, consulenze, formazione.
Una sola identità: gli arcipelaghi e la frammentazione creano incertezza e confusione.
Un'icona (un simbolo), un nome, una sigla, un inno. PiBC sembra una materia plastica, come sigla non è il massimo.
Serve una forma di finanziamento: tesseramento. Poi si può pensare a contributi di altro genere, ma prima si deve acquisire sostanza e peso.
Inutile invece pensare a più spazio in TV: si perderà sempre perché è una lotta impari. Si deve giocare in un altro terreno, quello delle relazioni personali. Per farlo bisogna fare due cose: servire ed essere semplici, in tutto.
SONO PIENAMENTE D'ACCORDO CON OLAH!
Condivido tutto ciò che hai detto e sarebbe il caso di discuterne sul meetup. Serve meno idealismo e più concretezza e astuzia politica.
Consiglio di leggere la rivista extra di focus sulla politica: è molto interessante e ci pùò essere utile per capire cosa migliorare e cosa studiare per avere più visibilità.
sono d'accordo con Olah!
condivido tutto e propongo di discuterne sul meetup.
In effetti bisogna essere più concreti e più astuti per raggiungere un largo pubblico.
consiglio di leggere l'ultima rivista extra di focus sulla politica. è molto interessante e potrebbe essere uno spunto di riflessione comune per capire cosa possiamo fare per migliorare.
innanzitutto cercate di coinvolgere i blogger che si impegnano nel loro lavoro di nicchia nel portare avanti battaglie di buon senso democratico e ambientalista...
secondo me dovete partire cercando di convincere della validità del progetto innanzitutto chi ha modo fin da subito di conoscervi attraverso internet, per poi provare a contare su di loro per spargere la voce...
fate un giro sui nostri blog e iniziate a discutere con noi.. io sono ben disposto...
I voti che sono arrivati alla lista civica provengono da tutti quelli che hanno ricevuto da voi un altro tipo di informazione: un'informazione semplicemente chiara. Eclissarsi e spuntare soltanto durante gli appuntamenti legati alle varie elezioni è un comportamento che non dà fiducia. Bisogna continuare a informare la gente. Spero che verrete in Sicilia; qui qualcosa, grazie ai giovani e a tutti quelli che hanno sete di verità e giustizia si sta muovendo; grazie a Dio non tutti hanno votato per Cuffaro e Lombardo, e molti lo hanno fatto per disperazione. Come diceva Bacone: "il sapere è potere"; bisogna continuare a informare ed infondere la speranza che, con le persone giuste, le cose possono cambiare. Ciao :)
politica: facciamo il punto -
Se desideriamo capire il perché dei risultati delle recenti elezioni e prendere atto che si è chiuso un ciclo storico, con personale politico tutto da buttare, dobbiamo andare un po’ indietro nel tempo anche se molto velocemente, e la storia si divide in due parti.
La prima parte è quella che va dalla Resistenza fino al 1978, anno dell’uccisione di Moro e dello “strappo” di Enrico Berlinguer con l’Unione Sovietica con la famosa dichiarazione che egli preferiva l’ombrello NATO alla protezione sovietica, triste epilogo di un PCI che da rivoluzionario e schierato, si accontentava del compromesso storico, accettava l’economia capitalista, stava per andare al governo con democristiani, preti e mafiosi.
Da allora la percezione che la classe operaia non sarebbe mai andata al potere fu netta, e i grandi ideali, che avevano mosso masse rivoluzionarie, dall’attentato a Togliatti, alla lotta contro la legge truffa fino al 68 operaio e studentesco, diventarono acqua fresca e la percezione di aver avuto il potere a portata di mano e di essere stati traditi fu forte e diffusa.
La seconda parte della storia dal “compromesso storico” in poi evidenzia solo un lento e progressivo declino della identità e dei valori della sinistra fino alla estinzione per mano di Veltroni.
In tutti questi anni hanno lavorato a demolire il vecchio PCI le correnti interne moderate dei cosiddetti “miglioristi”, e dall’altra parte vi è stata l’egemonia culturale e mediatica della strategia massonica P2, che è stata realizzata al 100% per mano di Berlusconi e Craxi, con la complicità dei poteri forti e dei servizi più o meno “deviati”.
La sinistra, diventata moderna e non più intransigente, raccontava ai suoi iscritti che questa era la modernità necessaria per diventare forza di governo, che, una volta conquistato, avrebbe aperto orizzonti luminosi per le classe subalterne.
Al governo questa “sinistra” c’è andata, ma le cose per la classe operaia sono andate esattamente al contrario, con più ritmi e produttività sul lavoro (più sfruttamento), più morti in incidenti, più precarietà, disoccupazione, sfascio del Sud, abbassamento del potere di acquisto dei salari, più anzianità per andare in pensione, periferie invivibili per la immigrazione selvaggia.
La pietra tombale sugli ideali e sulle illusioni di avere una sinistra antagonista e identitaria è stata posta proprio dalla esperienza dei governi a cui la sinistra ha partecipato, ed è la causa principale della frattura con gli operai che hanno preferito riconoscere il potere padronale.
La rivoluzione non c’è stata, il riformismo nemmeno, la classe operaia è regredita fino a leccare la mano del padrone leghista, e chiunque intenda ricostruire un rapporto di fiducia con questa classe avrà una strada in forte salita.
D’altronde capitale e lavoro sono due facce della stessa medaglia, sia il padrone che gli operai vogliono più produzione, più mercato, più consumi, e te li trovi entrambi contro se parli di no TAV, di decrescita, di sostenibilità, di diminuzione dei consumi e degli sprechi.
La coincidenza di questi interessi è facilitata dalla caduta della ideologia che giudicava il lavoro salariato una schiavitù da superare a favore della cooperazione tra produttori, e la crisi del padrone poteva rappresentare l’occasione della svolta e dell’autogestione.
La destra ormai ha tutto in mano, siamo già in un regime fascista mascherato, anche la classe operaia è stata normalizzata e non ha più sogni né speranze. Solo una crisi petrolifera, sommata ad una crisi economica e il manifestarsi dei danni ambientali causati dal “liberismo”, potranno far emergere la necessità di una guida etica e razionale della economia.
Questa crisi può essere accelerata dall’azione concreta di quelle persone che vogliono che l’ambiente e la sostenibilità siano al primo posto in ogni scelta economica e politica, cercando di consumare e sprecare il meno possibile, convincendo altri a questo comportamento. Pensando anche a scelte di vita, anche individuali o di famiglia, di andare in terreni marginali e poco costosi a produrre energia elettrica con il fotovoltaico per venderla all’Enel (oggi anche le banche finanziano questi impianti che si ripagano presto), e vivere in modo indipendente, cucinando, scaldandosi con l’energia elettrica e spostandosi con un mezzo elettrico.
Oggi sarebbe possibile, per moltissimi che desiderano cambiare vita ed essere indipendenti, fare una scelta del genere, con il reddito della produzione energetica, magari unendolo ad una piccola produzione agricola per i propri consumi. Il piccolo modo di produrre è la vera alternativa alla globalizzazione.
Non è la rivoluzione, ma è una soluzione.
Paolo De Gregorio