La strage continua
11 giu 2008
Catania/ Muoiono sei operai in un depuratore
Mercoledí 11.06.2008 17:12
Sei operai che lavoravano nel depuratore consortile di Mineo, a 35 km da Catania, sono morti mentre stavano pulendo una vasca. Lo si apprende da carabinieri e Vigili del fuoco già giunti sul posto.
Secondo quanto riferito dalle autorità i sei si trovavano all'interno di una vasca quasi vuota. La loro morte sembra sia stata causata dall'inalazione di sostanze tossiche sprigionate dal depuratore stesso. Quattro lavoratori erando dipendenti comunali, gli altri due di un'azienda privata."
Se questo è un depuratore delle acque cittadini, dobbiamo immaginare tutto quello che viene sversato nei corsi d'acqua, tutto quanto dovrebbe finire nei rifiuti speciali e percorre strade diverse (finendo ad esempio proprio negli inceneritori)...
E intanto 6 lavoratori hanno perduto la vita, e chissà quanti altri cittadini dovranno fare i conti con "le sostanze tossiche sprigionate dal depuratore stesso". Ancora una volta comincerà il carosello delle solidarietà momentanee verso i familiari degli operai (per poi abbandonarli come succede di consueto con gli incidenti sul lavoro), mentre nulla di concreto sarà fatto per garantire più sicurezza ai lavoratori e per vedere tutelato il diritto alla salute dei cittadini tutti.
Fernando Rossi
Ancora stragi sul lavoro !
Sul fronte del lavoro.....peggio che a Kabul !
Ieri 11 Giugno 2008: 10 lavoratori uccisi !
Dall´inizio del 2008 sono ormai 470 i lavoratori caduti in questa guerra non dichiarata, mentre gli infortuni raggiungono ormai gli oltre 470.000...sono cifre enormi, delle quali però purtroppo nessuno tiene conto, né la politica in altro affaccendata, né i mezzi di informazione che spesso relegano queste notizie in qualche piccolo riquadro interno.
Dopo la Tyssen Krupp, dopo Molfetta, ieri abbiamo avuto una nuova vera strage 6 lavoratori sono morti all´interno di un depuratore nei pressi di Catania, mentre altri quattro sono caduti in varie parti d´Italia.
La strage senza fine continua, colpisce dal sud al nord, senza differenza di settore lavorativo, cantiere edile o fabbrica che sia, la morte colpisce sempre i lavoratori. Quei soggetti sociali ormai dimenticati da tutti, si dimenticati perché al centro dei pensieri dei nostri politici governanti e non, c´è solo l´impresa e il profitto.
Le deroghe recentemente approvate dai Governi Europei sulle 48 ore settimanali, e che potranno innalzare attraverso accordi individuali l´orario settimanale fino a 60 ore, saranno sicuramente una fonte ulteriore per nuove morti sul lavoro.
Non vogliamo andare oltre, perché vogliamo dare voce alla nostra rabbia che cresce quotidianamente contro queste morti annunciate in questa sporca guerra, poiché di vera e propria guerra si tratta, tra Lavoro e Capitale, che è il frutto di una lunga stagione di deregulation e di totale subordinazione ai voleri di Confindustria, di abbattimento dei diritti dei lavoratori, di un avanzare smisurato della precarietà, della rimessa in discussione del diritto alla salute ed alla sicurezza.
Di rituali non ne vogliamo più, di condoglianze e pronunciamenti di rito ne abbiamo le tasche piene. Esigiamo invece che il problema della Sicurezza sul Lavoro sia affrontato realmente alla radice, eliminando flessibilità e precarietà che sono alle origini di questi eventi, vogliamo altresì che il lavoro riassuma una propria centralità nell´agenda politica, magari a discapito del loro tanto amato profitto!
Perché si lavora per cercare di vivere e non per morire !
PERCHÈ LE NOSTRE VITE VALGONO PIÙ DEI LORO PROFITTI !
Stefano Cecchi