Congratulazioni vivissime!

20 nov 2008

439 voti contrari, 49 favorevoli, 13 astenuti, ovvero indignazione, stupore e tanta tanta rabbia.
Un velo pietoso è caduto “forzatamente” nei giorni scorsi su una delle pagine più tristi della storia del Parlamento italiano senza che praticamente nessuno fiatasse: silenzio quasi assoluto dalle autorevoli voci della casta (con rarissime eccezioni), qualche misero accenno su stampa e tv, non certo degno di un’informazione che possa ritenersi efficiente.

Ma ecco come stanno le cose. A seguito dell’iniziativa dell’On. Mura, la Camera dei Deputati era chiamata a esprimersi sulla riforma della legge 157 del 1999, già ritoccata in “peius” nel 2006, che disciplina i “rimborsi” (chiamarli così è un eufemismo) elettorali per i partiti italiani.

Un vero e proprio aborto giuridico che stabilisce che anche in caso di scioglimento anticipato delle Camere, i partiti continuano a percepire i rimborsi per l’intera legislatura fino all’anno della sua naturale scadenza, sommandoli ovviamente a quelli previsti per la nuova.

Tradotto in soldoni: i partiti che siedono adesso in Parlamento di rimborsi ne prendono due, quello relativo alla XV legislatura (ancora per tre lunghissimi anni) e quello della XVI. Il gioco, se così si può chiamare, è molto semplice: ogni anno i partiti si dividono, a seconda dei voti che hanno ricevuto, una torta di circa 50 milioni di euro per ognuno dei cinque anni di legislatura. Una volta, secondo logica, se la legislatura finiva il rimborso veniva interrotto per lasciare il posto a quello nuovo. Invece nel febbraio 2006, quando ancora era in carica il governo Berlusconi, è intervenuta una modifica che oggi garantisce "l'erogazione del rimborso elettorale anche in caso di scioglimento anticipato delle Camere". Domanda: ma cosa c’è da rimborsare a chi non sta più lavorando?

Eppure questo è uno scherzo che, se da un lato arricchirà lautamente (in proporzione dei voti ottenuti) le casse dei partiti che alle ultime due elezioni hanno superato la soglia dell’1% , dall’altro costerà agli italiani 300 milioni di euro fino al 2011.

Ma le prese in giro (o gli scandali, fate voi) non finiscono qui: alle politiche del 2006, infatti, i partiti così lautamente retribuiti per i loro costi sostenuti, secondo la relazione della Corte dei Conti hanno speso appena un quinto dei “rimborsi” statali realmente ricevuti, preservando tutto il resto nelle proprie casse: 117,3 milioni di euro, infatti, è la cifra spesa, 498,5 milioni quella incassata. In totale dunque alle segreterie sono fluiti oltre 381 milioni di euro. All’anima del rimborso!

Oltretutto, altro particolare inquietante, nella formazione del fondo per tali rimborsi come previsto dalla legge sono stati conteggiati non i voti espressi, ma tutti quelli degli aventi diritto, e dunque anche quelli degli astensionisti, cioè coloro i quali (in Italia sono oltre 10 milioni) non andando a votare, annullando la scheda o lasciandola in bianco, hanno espresso un netto dissenso proprio nei confronti di tutti i partiti parlamentari.

E’ giusto tutto questo? E dove sono finiti gli integerrimi oppositori del doppio rimborso elettorale, proposito tanto sbandierato nell’ultima campagna elettorale, specie da forze quali il Partito Democratico, che poi però sull’emendamento della Mura pressochè all’unanimità ha schiacciato il pulsante della vergogna.

E come mai dopo il referendum abrogativo del ’93 che con una schiacciante maggioranza aveva posto fine al finanziamento pubblico dei partiti, con il trucco dei rimborsi (certo che ci vuole una bella faccia tosta a definirli così) la media annuale dei fondi pubblici ai partiti è aumentata del 600% negli ultimi 15 anni?

Val la pena chiudere con questa amarissima considerazione: come detto la fetta che i nostri amati partiti politici si spartiranno è di circa 100 milioni l’anno fino al 2011, scadenza naturale della XV legislatura.

Questa cifra, probabilmente, sarebbe bastata per salvare Alitalia.

Marco Finelli

Pubblicato da Monia alle 11:49  
3 commenti
Sergio Mazzanti ha detto...

Vergogna. Votazioni così "bulgare" (con rispetto per i bulgari) sono davvero rare nel nostro parlamento...
La casta si riunisce in certe circostanze...
CHANGE!

21 novembre 2008 alle ore 11:57  
enza raso ha detto...

ninistante tutti i miei tentativi non sono riuscita ad individuare nel sito della camera i 49 votanti a favore e i restanti votanti contro. potete suggerirmi come fare? vorrei risalire ai nomi. sul sito della silvana mura parla di soli 29 voti a favore

21 novembre 2008 alle ore 13:57  
Anonimo ha detto...

Vergogna!!!!!!

21 novembre 2008 alle ore 19:31  

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